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25 Settembre 2025
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Ambiente e porti, Matteo Paroli: “La collaborazione è la chiave per affrontare le sfide future”
«Le sfide ambientali dei porti si vincono solo insieme. È grazie alla collaborazione tra istituzioni che si possono ottenere i migliori risultati, conciliando sviluppo dei traffici e tutela dell’ambiente».

Questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, al workshop “Protezione ambientale e prevenzione della salute: quali risposte per bisogni emergenti?”, organizzato da ARPAL al Blue District per i trent’anni dell’Agenzia. L’incontro, parte del programma “La memoria dell’ambiente”, ha rappresentato un momento di confronto tra stakeholder istituzionali.
«Grazie ad ARPAL Liguria per un incontro che stimola il confronto multidisciplinare, fondamentale per chi si misura ogni giorno con la componente ambientale» – ha dichiarato il presidente Matteo Paroli, intervenuto al Tavolo 2 dedicato a valutazione, monitoraggio e controllo degli impatti ambientali in ambito urbano e portuale. Paroli ha ricordato come, nel corso della sua carriera, l’approccio ambientale sia profondamente cambiato: «Interventi un tempo accettati, come dragaggi con forte impatto sulla torbidità delle acque, oggi sarebbero inammissibili. Ma anche norme rigidissime hanno talvolta generato paradossi costosi, come il trattamento di semplici scogli, rimossi dal mare e destinati ad essere riutilizzati a rifiorimento di una diga portuale, avviati a trattamento di lavaggio poiché contaminati da cloruro di sodio, quindi semplice sale marino».
Guardando al presente, il Presidente ha posto l’accento sulla sfida dei porti liguri: «Il cambiamento climatico porta nei bacini ingenti quantità di detriti e sostanze inquinanti, con spese rilevanti a carico delle autorità portuali. Serve manutenzione a monte dei torrenti per evitare che i porti diventino l’ultimo anello in cui lo Stato paga i costi dell’inquinamento».
Un aiuto arriva dalla tecnologia: «Grazie a telecamere termiche possiamo oggi individuare con precisione gli sversamenti da navi e attribuire i costi delle bonifiche ai responsabili».
Ampio spazio è stato dedicato anche al tema delle emissioni: «Per anni si è negato o sottovalutato il problema nei porti, ma oggi non è più possibile far finta di nulla. I porti portano benefici enormi ai territori, ma anche disagi che vanno gestiti, mitigati ed eliminati».
Un focus è stato posto sugli scrubber: «Quelli a ciclo chiuso rappresentano una soluzione virtuosa, anche se costosa,; mentre quelli a ciclo aperto scaricano in mare i sedimenti: l’aria migliora ma i fondali si inquinano. È una contraddizione della normativa internazionale che pesa anche sui porti, costretti a farsi carico dei costi di dragaggio».
Il Presidente ha poi illustrato i grandi progetti in corso: «A Genova e Savona è in atto un piano da 3,6 miliardi di euro, il più grande cantiere d’Italia, che comprende la nuova diga foranea, opere ferroviarie e stradali e interventi per ridurre l’impatto ambientale. L’obiettivo è chiaro: raggiungere il 30% di traffico merci su ferrovia, come chiede l’Europa, riducendo camion ed emissioni».
Tra le priorità anche l’elettrificazione delle banchine: «Abbiamo investito 52 milioni di euro. Dal 2026 le navi a Genova e Savona potranno spegnere i generatori a bordo e collegarsi direttamente alla rete elettrica del porto, con benefici immediati per aria e rumore».
La nuova diga di Genova rappresenta anche un esempio concreto di economia circolare. «I sedimenti di dragaggio provenienti dal porto della Spezia – ha spiegato Paroli – saranno riutilizzati per i cassoni della diga. È la base di un accordo unico e straordinario tra autorità portuali, che trasforma un potenziale problema ambientale in una risorsa. Un modello virtuoso che dimostra come la collaborazione tra enti possa produrre risultati concreti e innovativi».
Infine, il Presidente ha richiamato l’importanza delle nuove tecnologie – droni, telecamere e intelligenza artificiale predittiva – per un monitoraggio tempestivo ed efficace dei fondali e dei flussi di sedimenti. «Le sfide ambientali dei porti si vincono solo insieme. Senza la collaborazione di Comune, Regione, Capitaneria di Porto e ARPAL non sarebbe possibile conciliare sviluppo dei traffici e tutela dell’ambiente. È grazie a questa rete di istituzioni che i porti liguri possono guardare al futuro con responsabilità e visione», ha concluso Paroli.

 

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