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19 Novembre 2025
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La partecipazione dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale è avvenuta nell’ambito di un evento dedicato alle soluzioni basate sulla natura (NbS) e alle infrastrutture portuali, su invito della Direzione generale affari europei, internazionali e finanza sostenibile (AEIF) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

L’AdSP del Mar Ligure Occidentale è intervenuta alla 30ª Conferenza delle Parti della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici (COP30) di Belém, in Brasile, nel cuore dell’Amazzonia, nell’ambito degli eventi organizzati dal MASE nel padiglione italiano.
La COP, ospitata quest’anno dal Brasile, dal 10 al 21 novembre, rappresenta il principale appuntamento mondiale dedicato ai negoziati sul clima, con l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale e rafforzare la resilienza di economie e comunità agli impatti climatici. In questa edizione, organizzata nel cuore dell’Amazzonia, nella città di Belém, l’Italia partecipa con un proprio padiglione, coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Tra i temi principali discussi nei side events organizzati dalla delegazione italiana, alla presenza del Ministro del MASE Gilberto Pichetto Fratin, un importante focus è stato dedicato alle infrastrutture – porti, energia, trasporti, acqua, città – come leve strategiche per la transizione ecologica. In questo contesto è stato presentato il progetto NBS Innovation Accelerator (NBS-IA), un fondo di sovvenzioni finanziato dal MASE e dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, per integrare soluzioni basate sulla natura negli investimenti infrastrutturali in Africa e Asia Centrale, rafforzando la resilienza climatica di porti e infrastrutture critiche e generando benefici per ambiente, economia e società.
Grazie all’invito del MASE e dell’UNEP agli eventi ospitati nello spazio del padiglione italiano, per la prima volta un porto italiano ha partecipato ufficialmente alla conferenza mondiale sul cambiamento climatico: si è trattato del sistema portuale di Genova e Savona, gestito dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Le esperienze maturate nei porti di Genova, Savona e Vado – dall’energia verde alle soluzioni basate sulla natura per le infrastrutture portuali – sono state presentate nell’ambito della COP30 come buone pratiche replicabili nei contesti internazionali interessati dal progetto NBS Innovation Accelerator. Con questo contributo, l’AdSP del Mar Ligure Occidentale si inserisce pienamente negli obiettivi della COP30, orientati a trasformare le infrastrutture in motori di crescita sostenibile a beneficio delle comunità costiere di tutto il mondo.

L’Italia punta con crescente determinazione a includere le infrastrutture tra gli interventi finanziabili attraverso gli strumenti di finanza climatica internazionale e la piattaforma che abbiamo varato oggi nasce proprio con questo obiettivo.” Ha dichiarato Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin. “È stato un onore ospitare il porto di Genova, che ha dimostrato la sua capacità di evolvere in una comunità energetica verde e di affermarsi come snodo italiano per l’accesso ai mercati europei. Lavorare sui porti africani consentirà di ampliare le opportunità di interscambio commerciale dei porti italiani. Questa strategia, che sostiene lo sviluppo del continente africano, si inserisce pienamente nel Piano Mattei.”

Partecipare alla COP30 nel padiglione italiano, qui nel cuore dell’Amazzonia, a Belém – ha dichiarato il Presidente Matteo Paroli – è per noi un riconoscimento importante: per la prima volta il sistema portuale di Genova e Savona porta l’esperienza di un porto italiano in un contesto internazionale dedicato all’innovazione e alle soluzioni sostenibili sulle quali il nostro sistema sta lavorando. Desidero ringraziare il Ministro Gilberto Pichetto Fratin e il MASE, nella figura del Direttore Generale Alessandro Guerri, per questa opportunità. Stiamo dimostrando che un grande sistema portuale può essere al tempo stesso motore di crescita economica e laboratorio di transizione energetica e tutela climatica, grazie all’energia verde alle navi, alle tecnologie digitali avanzate e alle Nature-Based Solutions integrate nelle nostre infrastrutture. I nostri porti si candidano anche come centro di ricerca applicata per la riduzione delle emissioni, testando soluzioni in funzione delle nostre attività per mitigare gli effetti sull’ambiente. Vogliamo essere – e continuare a essere – un centro di eccellenza per la mitigazione degli impatti dei porti verso le città: siamo un’eccellenza e continueremo a lavorare con determinazione in questa direzione”.

Nel suo intervento, il Presidente Matteo Paroli ha illustrato la visione dei porti di Genova, Savona e Vado, oggi chiamati a coniugare competitività, tutela ambientale e qualità della vita. Al centro della strategia vi è la transizione energetica: produzione e uso di energia pulita, diffusione dell’Onshore Power Supply per permettere alle navi di spegnere i motori in banchina, sviluppo di impianti fotovoltaici, smart grid ed “energy hub” portuale, oltre alla sperimentazione di carburanti innovativi (GNL a basse emissioni di slip, idrogeno, ammoniaca) e alla riduzione delle emissioni non combuste del GNL, tema sul quale una società genovese sta investendo in ricerca e sviluppo. Un secondo pilastro di questa transizione è rappresentato dalla digitalizzazione e dal monitoraggio ambientale avanzato: piattaforme digitali e intelligenza artificiale per misurare in tempo reale emissioni e stato dei fondali, ottimizzare le rotte, gestire in modo mirato i dragaggi, potenziare il Port Community System e sviluppare reti subacquee wireless per l’osservazione degli ecosistemi marini.
Oltre al Presidente Paroli e al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin durante il lancio ufficiale del progetto NBS-IA, sono intervenuti Ruth Do Coutto, vicedirettrice della Climate Change Division dell’UNEP, Mathilde Mesnard, vicedirettrice della Environment Directorate dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), di Mirey Atallah, responsabile della Adaptation and Resilience Branch della Climate Change Division di UNEP, Giovanni Satta, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Genova, Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Alain Beauvillard, direttore Strategy, Policy and Innovation del Green Climate Fund, e il Direttore Generale del MASE Alessandro Guerri, con la moderazione di Alessandra Fidanza, Senior Advisor del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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