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Il piano dei dragaggi a Genova e Savona, Nei porti di Genova e Savona sono in pieno svolgimento i dragaggi, gli interventi di mantenimento e approfondimento dei fondali indispensabili per consentire l’accosto in banchina delle navi, anche di ultima generazione, sia commerciali che passeggeri. Se non venissero eseguiti periodici dragaggi dei fondali, i sedimenti trasportati dal moto ondoso e dai numerosi rivi che sfociano in mare, si accumulerebbero impedendo, a lungo andare, la navigabilità delle navi in porto. A Genova sono previsti dragaggi per circa 600.000 mq di materiale, una quantità tale da riempire 60 campi da calcio fino all’altezza di un metro.  Nel bacino storico i fondali verranno portati rispettivamente a -11 metri di profondità presso Ponte dei Mille, e a -10 metri presso le altre banchine. Nel bacino di Sampierdarena levante si potrà arrivare a una quota di -17; a ponente verrà raggiunto un pescaggio di oltre -14 metri. Con i dragaggi previsti per la realizzazione della Nuova Diga di Genova, il canale di accesso al porto avrà una profondità di -18 metri. Prima di iniziare le attività di approfondimento, in ottemperanza al decreto legislativo 173 del 2016, vengono svolte indagini sui fondali, le così dette "caratterizzazioni" che accertano il tipo di materiale che verrà asportato. In base alle caratterizzazioni e al volume previsto, vengono individuati i luoghi di messa a dimora dei sedimenti. Allo scopo vengono utilizzate imbarcazioni dotate di ecoscandaglio e certificate per l'attendibilità dei dati che forniscono. Inoltre, per le aree portuali con una lunga storia alle spalle, come quella genovese, è prevista anche un'indagine archeologica per verificare l’eventuale presenza di beni archeologici da sottoporre a tutela. Parte del materiale dragato, che dalle caratterizzazioni è risultato idoneo al riutilizzo, verrà usato per riempire e stabilizzare i cassoni in cemento armato della Nuova Diga foranea di Genova. A Savona l’intervento sarà limitato all’aerea antistante alla banchina Calata delle Vele dove, a circa 60 metri dal ciglio banchina, il pescaggio verrà portato a 11 metri, lo stesso livello di cui già dispone la banchina del terminal. I sedimenti raccolti verranno posizionati nella zona Alti Fondali. Nei bacini portuali di Pra’ e Vado Ligure, grazie agli alti fondali naturali, non saranno effettuate operazione di dragaggio.  Guarda il VIDEO per saperne di più sui dragaggi in corso >   Clcca per ascoltare il contenuto della pagina Il piano dei dragaggi a Genova e Savona, Nei porti di Genova e Savona sono in pieno svolgimento i dragaggi, gli interventi di mantenimento e approfondimento dei fondali indispensabili per consentire l’accosto in banchina delle navi, anche di ultima generazione, sia commerciali che passeggeri. Se non venissero eseguiti periodici dragaggi dei fondali, i sedimenti trasportati dal moto ondoso e dai numerosi rivi che sfociano in mare, si accumulerebbero impedendo, a lungo andare, la navigabilità delle navi in porto. A Genova sono previsti dragaggi per circa 600.000 mq di materiale, una quantità tale da riempire 60 campi da calcio fino all’altezza di un metro.  Nel bacino storico i fondali verranno portati rispettivamente a -11 metri di profondità presso Ponte dei Mille, e a -10 metri presso le altre banchine. Nel bacino di Sampierdarena levante si potrà arrivare a una quota di -17; a ponente verrà raggiunto un pescaggio di oltre -14 metri. Con i dragaggi previsti per la realizzazione della Nuova Diga di Genova, il canale di accesso al porto avrà una profondità di -18 metri. Prima di iniziare le attività di approfondimento, in ottemperanza al decreto legislativo 173 del 2016, vengono svolte indagini sui fondali, le così dette caratterizzazioni che accertano il tipo di materiale che verrà asportato. In base alle caratterizzazioni e al volume previsto, vengono individuati i luoghi di messa a dimora dei sedimenti. Allo scopo vengono utilizzate imbarcazioni dotate di ecoscandaglio e certificate per lattendibilità dei dati che forniscono. Inoltre, per le aree portuali con una lunga storia alle spalle, come quella genovese, è prevista anche unindagine archeologica per verificare l’eventuale presenza di beni archeologici da sottoporre a tutela. Parte del materiale dragato, che dalle caratterizzazioni è risultato idoneo al riutilizzo, verrà usato per riempire e stabilizzare i cassoni in cemento armato della Nuova Diga foranea di Genova. A Savona l’intervento sarà limitato all’aerea antistante alla banchina Calata delle Vele dove, a circa 60 metri dal ciglio banchina, il pescaggio verrà portato a 11 metri, lo stesso livello di cui già dispone la banchina del terminal. I sedimenti raccolti verranno posizionati nella zona Alti Fondali. Nei bacini portuali di Pra’ e Vado Ligure, grazie agli alti fondali naturali, non saranno effettuate operazione di dragaggio.  Guarda il VIDEO per saperne di più sui dragaggi in corso > Powered By GSpeech

Il piano dei dragaggi a Genova e Savona

Nei porti di Genova e Savona sono in pieno svolgimento i dragaggi, gli interventi di mantenimento e approfondimento dei fondali indispensabili per consentire l’accosto in banchina delle navi, anche di ultima generazione, sia commerciali che passeggeri. Se non venissero eseguiti periodici dragaggi dei fondali, i sedimenti trasportati dal moto ondoso e dai numerosi rivi che sfociano in mare, si accumulerebbero impedendo, a lungo andare, la navigabilità delle navi in porto.

A Genova sono previsti dragaggi per circa 600.000 mq di materiale, una quantità tale da riempire 60 campi da calcio fino all’altezza di un metro. 

Nel bacino storico i fondali verranno portati rispettivamente a -11 metri di profondità presso Ponte dei Mille, e a -10 metri presso le altre banchine. Nel bacino di Sampierdarena levante si potrà arrivare a una quota di -17; a ponente verrà raggiunto un pescaggio di oltre -14 metri. Con i dragaggi previsti per la realizzazione della Nuova Diga di Genova, il canale di accesso al porto avrà una profondità di -18 metri.

Prima di iniziare le attività di approfondimento, in ottemperanza al decreto legislativo 173 del 2016, vengono svolte indagini sui fondali, le così dette "caratterizzazioni" che accertano il tipo di materiale che verrà asportato. In base alle caratterizzazioni e al volume previsto, vengono individuati i luoghi di messa a dimora dei sedimenti. Allo scopo vengono utilizzate imbarcazioni dotate di ecoscandaglio e certificate per l'attendibilità dei dati che forniscono. Inoltre, per le aree portuali con una lunga storia alle spalle, come quella genovese, è prevista anche un'indagine archeologica per verificare l’eventuale presenza di beni archeologici da sottoporre a tutela.

Parte del materiale dragato, che dalle caratterizzazioni è risultato idoneo al riutilizzo, verrà usato per riempire e stabilizzare i cassoni in cemento armato della Nuova Diga foranea di Genova.

A Savona l’intervento sarà limitato all’aerea antistante alla banchina Calata delle Vele dove, a circa 60 metri dal ciglio banchina, il pescaggio verrà portato a 11 metri, lo stesso livello di cui già dispone la banchina del terminal. I sedimenti raccolti verranno posizionati nella zona Alti Fondali.

Nei bacini portuali di Pra’ e Vado Ligure, grazie agli alti fondali naturali, non saranno effettuate operazione di dragaggio. 

Guarda il VIDEO per saperne di più sui dragaggi in corso >

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