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Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da Schiavi?, Il convegno Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da Schiavi?, promosso da C.I.S.Co. in collaborazione con i soci fondatori, AdSP del Mar con Ligure Occidentale e CCIAA di Genova, ha aperto il dibattito sulle problematica della vendita franco fabbrica nel commercio e le ripercussioni sulle imprese italiane Nel corso del convegno è stata presentata l’analisi di SRM commissionata dai Ports of Genoa (porti di Genova, Savona a Vado( con un campione di 500 imprese manifatturiere del nord Italia che sono state intervistate negli ultimi mesi sui loro comportamenti contrattuali in import ed export. Secondo il campione il 73% delle esportazioni italiane dell'area del nord Italia (Genova è il primo porto di export per il 50% delle aziende e primo di import per il 70%), contro il 30% di quelle tedesche, francesi e spagnole viene venduto "franco fabbrica": cioè il ritiro avviene allo stabilimento del produttore italiano e tutte le fasi del trasporto vengono decise dal compratore estero, dalle imprese da utilizzare, a dove far transitare la merce, che linea marittima usare, con chi assicurare le merci e le banche per finanziare il pagamento. In Veneto la percentuale sale al 91% e al 76% in Lombardia. Dal dibattito sono emerse le ragioni di questo comportamento e i rischi che comporta la perdita del controllo sulla logistica.. Per approfondire, guarda il video del convegno >   Clcca per ascoltare il contenuto della pagina Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da Schiavi?, Il convegno Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da Schiavi?, promosso da C.I.S.Co. in collaborazione con i soci fondatori, AdSP del Mar con Ligure Occidentale e CCIAA di Genova, ha aperto il dibattito sulle problematica della vendita franco fabbrica nel commercio e le ripercussioni sulle imprese italiane Nel corso del convegno è stata presentata l’analisi di SRM commissionata dai Ports of Genoa (porti di Genova, Savona a Vado( con un campione di 500 imprese manifatturiere del nord Italia che sono state intervistate negli ultimi mesi sui loro comportamenti contrattuali in import ed export. Secondo il campione il 73% delle esportazioni italiane dellarea del nord Italia (Genova è il primo porto di export per il 50% delle aziende e primo di import per il 70%), contro il 30% di quelle tedesche, francesi e spagnole viene venduto franco fabbrica: cioè il ritiro avviene allo stabilimento del produttore italiano e tutte le fasi del trasporto vengono decise dal compratore estero, dalle imprese da utilizzare, a dove far transitare la merce, che linea marittima usare, con chi assicurare le merci e le banche per finanziare il pagamento. In Veneto la percentuale sale al 91% e al 76% in Lombardia. Dal dibattito sono emerse le ragioni di questo comportamento e i rischi che comporta la perdita del controllo sulla logistica.. Per approfondire, guarda il video del convegno > Powered By GSpeech

Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da Schiavi?

Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da schiavi?Il convegno Import-Export marittimo di merci containerizzate: un futuro da Schiavi?, promosso da C.I.S.Co. in collaborazione con i soci fondatori, AdSP del Mar con Ligure Occidentale e CCIAA di Genova, ha aperto il dibattito sulle problematica della vendita franco fabbrica nel commercio e le ripercussioni sulle imprese italiane

Nel corso del convegno è stata presentata l’analisi di SRM commissionata dai Ports of Genoa (porti di Genova, Savona a Vado( con un campione di 500 imprese manifatturiere del nord Italia che sono state intervistate negli ultimi mesi sui loro comportamenti contrattuali in import ed export.

Secondo il campione il 73% delle esportazioni italiane dell'area del nord Italia (Genova è il primo porto di export per il 50% delle aziende e primo di import per il 70%), contro il 30% di quelle tedesche, francesi e spagnole viene venduto "franco fabbrica": cioè il ritiro avviene allo stabilimento del produttore italiano e tutte le fasi del trasporto vengono decise dal compratore estero, dalle imprese da utilizzare, a dove far transitare la merce, che linea marittima usare, con chi assicurare le merci e le banche per finanziare il pagamento. In Veneto la percentuale sale al 91% e al 76% in Lombardia.

Dal dibattito sono emerse le ragioni di questo comportamento e i rischi che comporta la perdita del controllo sulla logistica..

Per approfondire, guarda il video del convegno >

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