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Forum Ambrosetti, sostenibilità fattore di competitività per i porti, Presentato questa mattina il rapporto strategico “Think Tank Liguria 2030”. Investimenti nelle infrastrutture, sviluppo del sistema portuale, mobilità e transizione green tra i principali temi trattati durante la 7° edizione del forum Ambrosetti. Due sono state le principali aree di focalizzazione: “la visione di sviluppo “Liguria: dal mare alla vita”, il suo stato di avanzamento e lo stato di sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali. Il rapporto Ambrosetti 2023 testimonia la fase di ripresa dell’economia ligure, che dopo il brusco arresto legato al Covid (-11,5% tra il 2019 e il 2020) ha imboccato un percorso positivo, anche sopra le medie nazionali: +6,7% nel 2021, +3,7% nel 2022 e una prima stima attorno al +1,5% nel 2023. A questi numeri concorre in maniera significativa il comparto dell’ Economia del Mare, che vede la Liguria 1° Regione in Italia, con 16.480 imprese attive nel settore (7,2% del totale nazionale), che generano un forte impatto socioeconomico, sia in termini di Valore Aggiunto (incidenza percentuale sul totale regionale pai all’11,0%) che di occupazione (incidenza del 14,4%). I porti liguri di Genova, Savona-Vado e La Spezia sono i motori di questo comparto, posizionando la Liguria al primo posto in Italia per i traffici containerizzati, con un valore di oltre 4 milioni di TEU che rappresentano oltre il 35% dei contenitori movimentati nei porti italiani; la quota sale al 50,9% se si considerano solo i traffici gateway, destinati direttamente ai mercati interni. Anche il settore passeggeri vede i porti della Liguria primeggiare, con un totale di 2,1 milioni di crocieristi, in linea con i porti del Lazio, con ciascuna Regione a coprire un quarto delle movimentazioni nazionali. Con il completamento degli investimenti in corso per migliorare l’accessibilità marittima e terrestre degli scali (in primis la diga di Genova e di Vado Ligure e i raccordi ferroviari al corridoio Reno-Alpi), i Ports of Genoa potranno migliorare ancora il proprio ruolo di cerniera fra i mercati dell’Europa Centrale e il Mediterraneo, giocando un ruolo importante anche nella sostenibilità delle catene di trasporto globali grazie alla realizzazione degli interventi finanziati dal PNRR per l’elettrificazione delle banchine e la produzione di energie rinnovabili. Il 70% delle emissioni del trasporto marittimo viene generato entro un raggio di 400 km dai porti e, entro il 2030, le emissioni del settore sono previste in aumento a un tasso medio annuo del 4%. Alla luce di ciò, è lo stesso PNRR a stressare la rilevanza del tema, destinando 700 milioni di Euro allo sviluppo del Cold Ironing in 34 porti e prevedendo, inoltre, la semplificazione delle procedure autorizzative per realizzare gli impianti. In questa edizione edizione, il Think Tank “Liguria 2030” ha stimato l’impatto sulla riduzione delle emissioni generate dalle navi all’interno dei porti liguri derivanti da una loro elettrificazione. Nel dettaglio, le stime effettuate indicano che l’elettrificazione dei porti liguri potrebbe portare a una riduzione tra 300 e 400mila tonnellate di CO2 pari a un valore compreso tra il 6% e il 7% del totale delle emissioni del settore della navigazione nel Paese. Con un investimento di oltre 30 milioni di euro i porti di Genova e Savona stanno completando le progettazioni esecutive per iniziare i lavori di allestimento degli impianti di Cold Ironing per le banchine passeggeri nel capoluogo ligure e per il terminal crociere nello scalo savonese. A Ente Bacini, nella zona delle Riparazione Navali di Genova il collegamento è già attivo mentre a Pra’ l’infrastruttura è completata e pronta per connettersi alle navi ormeggiate consentendo di spegnere i motori di bordo. Guarda il video dell’intervento di Giuseppe Canepa, Direttore del Servizio Ambiente, Impianti e Manutenzioni di AdSP >   Clcca per ascoltare il contenuto della pagina Forum Ambrosetti, sostenibilità fattore di competitività per i porti, Presentato questa mattina il rapporto strategico “Think Tank Liguria 2030”. Investimenti nelle infrastrutture, sviluppo del sistema portuale, mobilità e transizione green tra i principali temi trattati durante la 7° edizione del forum Ambrosetti. Due sono state le principali aree di focalizzazione: “la visione di sviluppo “Liguria: dal mare alla vita”, il suo stato di avanzamento e lo stato di sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali. Il rapporto Ambrosetti 2023 testimonia la fase di ripresa dell’economia ligure, che dopo il brusco arresto legato al Covid (-11,5% tra il 2019 e il 2020) ha imboccato un percorso positivo, anche sopra le medie nazionali: +6,7% nel 2021, +3,7% nel 2022 e una prima stima attorno al +1,5% nel 2023. A questi numeri concorre in maniera significativa il comparto dell’ Economia del Mare, che vede la Liguria 1° Regione in Italia, con 16.480 imprese attive nel settore (7,2% del totale nazionale), che generano un forte impatto socioeconomico, sia in termini di Valore Aggiunto (incidenza percentuale sul totale regionale pai all’11,0%) che di occupazione (incidenza del 14,4%). I porti liguri di Genova, Savona-Vado e La Spezia sono i motori di questo comparto, posizionando la Liguria al primo posto in Italia per i traffici containerizzati, con un valore di oltre 4 milioni di TEU che rappresentano oltre il 35% dei contenitori movimentati nei porti italiani; la quota sale al 50,9% se si considerano solo i traffici gateway, destinati direttamente ai mercati interni. Anche il settore passeggeri vede i porti della Liguria primeggiare, con un totale di 2,1 milioni di crocieristi, in linea con i porti del Lazio, con ciascuna Regione a coprire un quarto delle movimentazioni nazionali. Con il completamento degli investimenti in corso per migliorare l’accessibilità marittima e terrestre degli scali (in primis la diga di Genova e di Vado Ligure e i raccordi ferroviari al corridoio Reno-Alpi), i Ports of Genoa potranno migliorare ancora il proprio ruolo di cerniera fra i mercati dell’Europa Centrale e il Mediterraneo, giocando un ruolo importante anche nella sostenibilità delle catene di trasporto globali grazie alla realizzazione degli interventi finanziati dal PNRR per l’elettrificazione delle banchine e la produzione di energie rinnovabili. Il 70% delle emissioni del trasporto marittimo viene generato entro un raggio di 400 km dai porti e, entro il 2030, le emissioni del settore sono previste in aumento a un tasso medio annuo del 4%. Alla luce di ciò, è lo stesso PNRR a stressare la rilevanza del tema, destinando 700 milioni di Euro allo sviluppo del Cold Ironing in 34 porti e prevedendo, inoltre, la semplificazione delle procedure autorizzative per realizzare gli impianti. In questa edizione edizione, il Think Tank “Liguria 2030” ha stimato l’impatto sulla riduzione delle emissioni generate dalle navi all’interno dei porti liguri derivanti da una loro elettrificazione. Nel dettaglio, le stime effettuate indicano che l’elettrificazione dei porti liguri potrebbe portare a una riduzione tra 300 e 400mila tonnellate di CO2 pari a un valore compreso tra il 6% e il 7% del totale delle emissioni del settore della navigazione nel Paese. Con un investimento di oltre 30 milioni di euro i porti di Genova e Savona stanno completando le progettazioni esecutive per iniziare i lavori di allestimento degli impianti di Cold Ironing per le banchine passeggeri nel capoluogo ligure e per il terminal crociere nello scalo savonese. A Ente Bacini, nella zona delle Riparazione Navali di Genova il collegamento è già attivo mentre a Pra’ l’infrastruttura è completata e pronta per connettersi alle navi ormeggiate consentendo di spegnere i motori di bordo. Guarda il video dell’intervento di Giuseppe Canepa, Direttore del Servizio Ambiente, Impianti e Manutenzioni di AdSP > Powered By GSpeech

Forum Ambrosetti, sostenibilità fattore di competitività per i porti

Presentato questa mattina il rapporto strategico “Think Tank Liguria 2030”. Investimenti nelle infrastrutture, sviluppo del sistema portuale, mobilità e transizione green tra i principali temi trattati durante la 7° edizione del forum Ambrosetti. Due sono state le principali aree di focalizzazione: “la visione di sviluppo “Liguria: dal mare alla vita”, il suo stato di avanzamento e lo stato di sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali.

Il rapporto Ambrosetti 2023 testimonia la fase di ripresa dell’economia ligure, che dopo il brusco arresto legato al Covid (-11,5% tra il 2019 e il 2020) ha imboccato un percorso positivo, anche sopra le medie nazionali: +6,7% nel 2021, +3,7% nel 2022 e una prima stima attorno al +1,5% nel 2023.

A questi numeri concorre in maniera significativa il comparto dell’ Economia del Mare, che vede la Liguria 1° Regione in Italia, con 16.480 imprese attive nel settore (7,2% del totale nazionale), che generano un forte impatto socioeconomico, sia in termini di Valore Aggiunto (incidenza percentuale sul totale regionale pai all’11,0%) che di occupazione (incidenza del 14,4%).

I porti liguri di Genova, Savona-Vado e La Spezia sono i motori di questo comparto, posizionando la Liguria al primo posto in Italia per i traffici containerizzati, con un valore di oltre 4 milioni di TEU che rappresentano oltre il 35% dei contenitori movimentati nei porti italiani; la quota sale al 50,9% se si considerano solo i traffici gateway, destinati direttamente ai mercati interni.

Anche il settore passeggeri vede i porti della Liguria primeggiare, con un totale di 2,1 milioni di crocieristi, in linea con i porti del Lazio, con ciascuna Regione a coprire un quarto delle movimentazioni nazionali.

Con il completamento degli investimenti in corso per migliorare l’accessibilità marittima e terrestre degli scali (in primis la diga di Genova e di Vado Ligure e i raccordi ferroviari al corridoio Reno-Alpi), i Ports of Genoa potranno migliorare ancora il proprio ruolo di cerniera fra i mercati dell’Europa Centrale e il Mediterraneo, giocando un ruolo importante anche nella sostenibilità delle catene di trasporto globali grazie alla realizzazione degli interventi finanziati dal PNRR per l’elettrificazione delle banchine e la produzione di energie rinnovabili. Il 70% delle emissioni del trasporto marittimo viene generato entro un raggio di 400 km dai porti e, entro il 2030, le emissioni del settore sono previste in aumento a un tasso medio annuo del 4%. Alla luce di ciò, è lo stesso PNRR a stressare la rilevanza del tema, destinando 700 milioni di Euro allo sviluppo del Cold Ironing in 34 porti e prevedendo, inoltre, la semplificazione delle procedure autorizzative per realizzare gli impianti.

In questa edizione edizione, il Think Tank “Liguria 2030” ha stimato l’impatto sulla riduzione delle emissioni generate dalle navi all’interno dei porti liguri derivanti da una loro elettrificazione. Nel dettaglio, le stime effettuate indicano che l’elettrificazione dei porti liguri potrebbe portare a una riduzione tra 300 e 400mila tonnellate di CO2 pari a un valore compreso tra il 6% e il 7% del totale delle emissioni del settore della navigazione nel Paese.

Con un investimento di oltre 30 milioni di euro i porti di Genova e Savona stanno completando le progettazioni esecutive per iniziare i lavori di allestimento degli impianti di Cold Ironing per le banchine passeggeri nel capoluogo ligure e per il terminal crociere nello scalo savonese. A Ente Bacini, nella zona delle Riparazione Navali di Genova il collegamento è già attivo mentre a Pra’ l’infrastruttura è completata e pronta per connettersi alle navi ormeggiate consentendo di spegnere i motori di bordo.

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