Aree ex Ilva Cornigliano: un hub per la logistica predittiva

MSC Group, Ignazio Messina &C. spa, Number 1 Logistics Group spa e Interglobo presentano la manifestazione di interesse su 260.000 mq per oltre 400 nuovi posti di lavoro.

Sono quattro le aziende che hanno presentato al Comune di Genova una manifestazione di interesse per l’assegnazione di 270.000 metri quadri di proprietà di Società per Cornigliano spa, oggi oggetto di diritto di superficie alla società Acciaierie d’Italia spa. Si tratta di Msc Group, Ignazio Messina & C. spa, Number 1 Lostics group spa e Interglobo per la creazione di un hub logistico di rilevanza nazionale: sono previsti oltre 400 nuovi posti di lavoro e una significativa ricaduta sociale e produttiva, un aumento dell’offerta di servizi con opere infrastrutturali che valorizzino le aree.

Le quattro aziende, leader a livello nazionale e internazionale del settore trasporto, logistica & shipping hanno manifestato la propria volontà di intenti a insediare attività produttive legate alla logistica in una porzione di zona oggi non pienamente utilizzata: 270.000 metri quadri rispetto alla superficie complessiva di circa 1.200.000 metri quadri delle aree ex Ilva (che oggi occupa circa 6 addetti a ettaro), con il disegno strategico di realizzare un hub di logistica predittiva che consenta a Genova di essere al passo con gli sviluppi degli altri porti mondiali, creando occupazione e interconnessione con gli importanti obiettivi già realizzati dalla città in tema di infrastrutture digitali.

“Le aree ex Ilva sono un bene imprescindibile per Genova e il suo sviluppo: porzioni di territorio strategiche per la crescita della città - dice il sindaco Marco Bucci - Lasciare inutilizzate ampie porzioni dell'area di Cornigliano è un errore che non possiamo sopportare oltre. Lo dico pensando innanzitutto alle occasioni di lavoro che si perdono, alla possibilità di costruire ricchezza là dove oggi non abbiamo altro che spazi deserti. L’impegno dell’amministrazione comunale, ormai da oltre cinque anni, è quella di attrarre aziende a Genova: a fronte delle tante richieste e del forte interesse che c’è nell’investire su casa nostra, dobbiamo poter fornire gli spazi adeguati”.

“Il 2023 affronteremo scelte strategiche legate al nuovo Piano Regolatore Portuale che decideranno le sorti di Genova e del Porto per i prossimi 30 anni. Insieme a Comune e Regione ci troviamo difronte a una sfida: raggiungere il duplice obiettivo di valorizzare le aree portuali di maggiore interesse per la Città e al contempo destinare aree oggi esterne al porto ad attività logistiche ad alto valore tecnologico e occupazionale naturalmente interconnesse con quelle portuali. Se negli anni passati non si è riuscito a dare una destinazione chiara, strategica e industriale alle aree ex Ilva, oggi questa è un’occasione che non si può mancare.” Dice Paolo Emilio Signorini, Presidente AdSP del Mar Ligure Occidentale.

“Si tratta di una manifestazione di interesse aperta – spiega il consigliere delegato ai nuovi Insediamenti aziendali Davide Falteri – e che quindi potrà vedere altre aziende aggiungersi. La manifestazione di interesse è un impegno scritto su nuove assunzioni per lo sviluppo di un hub di logistica predittiva, come ci chiede la logica del futuro. Le aree ex Ilva, fortemente infrastrutturate e servite dalla vicinanza dei collegamenti via mare, ferro e aria, sono a oggi sottoutilizzate, con una densità occupazionale molto ridotta: con il nuovo hub, in una porzione di aree inutilizzate e che non interferirebbero con l’attività delle acciaierie, si avrebbe un effetto moltiplicatore sull’occupazione di almeno 5 volte sulla densità lavorativa dell’area in oggetto. Un modello Genova, quindi, legato al tema dello sviluppo industriale del territorio, dell’insediamento e dell’espansione nel tessuto locale di importanti realtà produttive legate al tema della logistica, delle infrastrutture fisiche e digitali”.

L’intenzione delle aziende è di cooperare con il Comune di Genova per meglio definire e attuare l’operazione di assegnazione.

Guarda il VIDEO dell’intervento del Presidente Signorini >



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