
Alla presenza del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, insieme al Commissario di Governo Calogero Mauceri e ai rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, universitarie e del Gruppo FS Italiane, è stato illustrato un progetto di rigenerazione e innovazione infrastrutturale, destinato a trasformare un’area storica in un moderno hub intermodale e retroportuale di rilevanza europea.
Il masterplan, oggetto del protocollo di intesa siglato nel marzo del 2023 comprende una parte finanziata con risorse pubbliche, attraverso Rete Ferroviaria Italiana (RFI), e una parte con fondi privati attraverso lo strumento della finanza di progetto, e vedrà la valorizzazione di circa 1 milione di mq di aree comprese nello scalo di proprietà di RFI, FS Logistix e Trenitalia.
Il masterplan include quattro poli funzionali – hub delle merci, delle persone, della natura e dell’energia – senza consumo di suolo pubblico. Il polo logistico coprirà circa 300.000 mq dedicati alla movimentazione merci, supportato da infrastrutture tecnologicamente avanzate, tra cui gru a portale da 45 metri, 4 binari da 750 m, corsie dedicate a Tir e container, e uno svincolo autostradale diretto sulla A26. Il valore dell’investimento per la realizzazione dello scalo innovativo ferroviario è di circa 370 milioni di euro, di cui una prima fase da 40 milioni è già stata avviata con l’aggiudicazione della gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale.
Il nuovo hub logistico intermodale, al centro del triangolo Torino-Genova-Milano e incardinato lungo il corridoio trasportistico europeo Mare del Nord-Reno-Mediterraneo, diventerà uno snodo fondamentale per lo sviluppo dei traffici dei porti di Genova e Savona-Vado che sono la prima porta di accesso dei commerci internazionali via mare del Paese. I Ports of Genoa operano già quasi il 25% del traffico container complessivo e oltre il 33% dei volumi gateway nazionali. L’espansione della portata logistica dei porti del sistema del Mar Ligure Occidentale diventa sostenibile e competitiva grazie a un ecosistema che integra le nuove infrastrutture ferroviarie, come il Terzo Valico, con piattaforme logistiche innovative. È il caso del nuovo scalo di Alessandria, un polmone che dà un respiro più ampio alle capacità operativa degli scali di servire i mercati dell’Europa centro meridionale con soluzioni di trasporto integrate, efficienti e tecnologicamente avanzate.
Matteo Paroli, Commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, nel suo intervento alla tavola rotonda con i rappresentanti delle istituzioni e delle categorie logistiche e produttive coinvolte nel progetto ha evidenziato come la realizzazione del polo logistico innovativo di Alessandria rappresenti un ulteriore asset di valore per potenziare l’efficienza e l'intermodalità del sistema logistico dei porti di Genova e Savona-Vado dove è in corso di ultimazione un pacchetto di interventi infrastrutturali del valore di oltre 2 miliardi che rafforzeranno l'accessibilità degli scali.
Il nuovo hub stimolerà la domanda di trasporto ferroviario rendendo la logistica delle merci sempre meno impattante sul territorio e più competitiva per il mercato. Contribuirà a estendere l’area di influenza dei Ports of Genoa anche oltre le Alpi, verso Austria, Svizzera e Germania, valorizzando la vocazione multipurpose dei porti del sistema del Mar Ligure Occidentale.
Avere a disposizione hub logistici multimodali e polifunzionali come quello che verrà realizzato ad Alessandria offre prospettive di sviluppo per il fiorire e il prosperare di attività produttive ad alto valore aggiunto per il territorio.
Lo scalo di Alessandria, già collegato con le reti ferroviarie dei porti di Genova Prà e Savona-Vado, è destinato a divenire uno dei pilastri della Zona Logistica Semplificata del Mar Ligure Occidentale, attirando attività a valore aggiunto e investimenti produttivi sul territorio. La logica di concentrazione dei flussi in nodi retroportuali avanzati, come quello alessandrino, è essenziale per intercettare i nuovi traffici intra-europei, ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci e favorire una logistica più efficiente e competitiva a livello nazionale e internazionale.